Arriva (da Gandino) “Earth”, una nuova frontiera per smaltire i rifiuti

Servirà ad abbattere le 12 tonnellate d'immondizia che si accumulano sulle alte vetteQuesto prototipo di inceneritore sarà utilizzato anche sul monte Everest e sul K2

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09/09/2006
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L'inceneritore installato sull'Everest

Si chiama “Earth”, arriva dalla Val Gandino ed è l’ultima scoperta in merito allo smaltimento dei rifiuti. Questa volta, però, non si tratta dei numerosi sacchi d’immondizia che affollano le strade di alcuni centri abitati, ma delle dodici tonnellate che, annualmente, si accumulano in media sulle vette più alte del mondo.
Il nome, che in inglese significa “terra” sta infatti ad indicare una sigla molto più complessa: Ecological Activity for Refuse Treatment at Higt – Altitude (Attività Ecologica per lo Smaltimento dei Rifiuti ad Elevate Altitudini). Strano, ma vero, le spedizioni alpinistiche che spesso si muovono nel periodo estivo generano una grande quantità di rifiuti difficilmente smaltibili. Da una parte, gli alpinisti non possono riportarli a terra, dall’altra la scarsa presenza di ossigeno non permette un’a d e g uat a combustione del materiale in questione. O quantomeno non l’ha mai permesso, fino ad oggi.
La Bertocchi Impianti Srl ha costruito un nuovo prototipo di inceneritore a basso impatto ambientale capace di bruciare rifiuti anche in presenza di pochissimo ossigeno: realizzato in collaborazione con il Comitato Everest – K2 del CNR (Centro Nazionale di Ricerca) e con l’Actelios, l’apparecchio è costituito da una struttura in acciaio inox capace di resistere alle alte temperature, rivestito all'interno da materiale refrattario. Presenta due linee destinate all’immissione dell’aria ed è fornito di un camino per l’espulsione dei gas prodotti. Il calore creato dal processo di smaltimento permette alla turbina interna di muoversi e generare una forte pressione nel serbatoio che contiene l’aria immessa dall’esterno: questo permette di accumulare una quantità di ossigeno sufficiente al funzionamento dell’impianto che, in questo modo, assolve alla sua funzione di combustione nonostante le variabili ambientali apparentemente avverse. Leggero, può pesare infatti fino a 100 kg, e relativamente maneggevole, si può smontare in diversi pezzi, è già stato sperimentato sul Monte Rosa, all’altezza di 3480 m, nella località di Plateau Rosea, sopra Cervinia.

La prova ha dato ottimi risultati: «Da 100 kg di rifiuti si ottengono solo 3 kg di cenere con una percentuale bassissima di emissioni inquinanti», afferma Paola Bertocchi, figlia del gestore dell’azienda che ha progettato e realizzato l’impianto. L’apparecchio verrà montato nel campo base del gruppo all’a ltezza di 4700 metri: i suoi parametri verranno modificati rispetto a quelli utilizzati sul Monte Rosa, ma l’équipe che ne ha curato la costruzione crede che l’inceneritore sarà finalmente in grado di risolvere il problema dei rifiuti in alta quota.

Autore: 

Elena Peracchi

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