Echi d'Organo 2006 - Concerto del 21 Ottobre - Brano 2

Data pubblicazione: 

21/10/2006
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Titolo: Suite in Re maggiore "Water Music" (Trascrizione per tromba ed orchestra d'archi)
Autore: J. F. Handel (1685 - 1759)

Organo: Ivan Ronda
Tromba: Alberto Bardelloni

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Gli esecutori

IVAN RONDA
Studia pianoforte sin dall’età di 6 anni, nel 1992 si iscrive al Conservatorio di Piacenza, dove ha avuto la sua formazione pianistica ed organistica. Gli è stato conferito dallo stesso Conservatorio un diploma di merito per le particolari doti tecniche. Nel 2000 non ancora diplomato ha partecipato alla rassegna organistica “L’organo della Basilica” in S. Maria Maggiore a Bergamo, dove nel corso delle varie edizioni si sono esibiti i più grandi organisti mondiali presentandosi come il più giovane artista in assoluto in tutte le edizioni, ottenendo lusinghieri consensi di pubblico e critica. Nel 2005 ha effettuato una tournèe in America del sud sui più prestigiosi organi, in particolare nella Cattedrale Metropolita di Buenos Aires erano presenti 1000 persone. E’ docente di pianoforte ed organo presso diverse scuole di musica.

ALBERTO BARDELLONI
Sì è diplomato in tromba con il massimo dei voti nel 1994 presso il Conservatorio Statale di Brescia. Ha collaborato con alcune formazioni lirico-sinfoniche e cameristiche, in particolare: come solista, con l’orchestra del Conservatorio di Brescia, con l’orchestra S. Eufemia alla Fonte di Milano, con l’ensemble “il Paradosso” , l’orchestra Vox Aurae di Brescia; come strumentista con varie orchestre sinfoniche. Con l’orchestra della Radio Svizzera Italiana si è recato all’estero per alcune tournee: Germania, Austria, Francia, Israele, Egitto e Giappone. Ha partecipato a tournèe in italia e all’estero con cantanti di musica leggera, quali Natalie Cole, Franco Battiato ed Andrea Bocelli.

L'organo

Organo a trasmissione meccanica, costruito dai Bossi di Bergamo nel 1836. Lo strumento, collocato in cantoria a metà della navata in “cornu Evangelii” è racchiuso in cassa lignea di elegante fattura.
Prospetto di n. 19 canne in stagno, formanti tre cuspidi (7 - 5 - 7); bocche allineate a labbro superiore a mitria.
Tastiera di n. 50 tasti (DO1 – FA5) prima ottava scavezza; copertura tasti: in osso (diatonici) legno di noce/ebano (cromatici).
Pedaliera a leggio di n. 19 pedali; l’ultimo aziona il rollante ed il penultimo la terza mano.
Registri inseriti da manette ad incastro orizzontale disposte su doppia colonna a lato destro della tastiera.
Divisione tra Bassi e Soprani: DO#2 RE3.
Pedaloni: combinazione libera alla Lombarda e Ripieno.

La Chiesa

Costruita dall’omonima confraternita nel 1521, la Chiesa di San Giuseppe venne ampliata e abbellita nei secoli XVII, XVIII e XIX. Annesso alla chiesa vi era il collegio Giovanelli retto dalle suore terziarie. L’ancona dell’altare maggiore fu realizzata dai marmisti Manni, nella nicchia è esposto il gruppo statuario della Crocifissione. Nella chiesa si perpetua il culto di S. Francesco da Paola. Vi è conservato un raro Compianto sul Cristo morto, in terracotta policroma del XV secolo. Numerose tele di autore ignoto, databili tra il XVII e il XVIII secolo ornano le pareti, secondo il modello delle grandi quadrerie venete.

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