Tornano i bambini bielorussi

“Aiutiamoli a vivere”

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Data pubblicazione: 

26/08/2005
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del prossimo mese di ottobre a Gandino i 16 bambini bielorussi, ospiti di altrettante famiglie nell’ambito del progetto di accoglienza coordinato dalla Fondazione Aiutiamoli a Vivere.

Si tratta di un’associazione senza fini di lucro che ha la propria sede nazionale a Terni; il Comitato di Gandino della Fondazione ha avviato la propria attività nel 1998. Per spiegare lo scopo dell’esistenza di questo gruppo è necessario fare una brevissima premessa di carattere storico. Nel 1986 in Unione Sovietica, esattamente nella cittadina ucraina di Chernobyl, si è verificato il più grave incidente nucleare della storia, con l’esplosione di una grande centrale. Le radiazioni dell’uranio sono arrivate addirittura in tutta Europa, ma la zona che in particolare è risultata più colpita è la Bielorussia, dato che Chernobyl è situata proprio ai confini di questa piccola Repubblica. Centinaia di persone sono morte nei giorni immediatamente successivi all’incidente, ma un numero incalcolabile di adulti e bambini è rimasto contaminato, trovandosi a convivere con aria, acqua e territorio che per secoli saranno inquinati. Anche i bambini nati dopo l’esplosione soffrono di problemi di salute a causa della contaminazione. A questo quadro catastrofico si è aggiunta la disgregazione dell’Unione Sovietica seguita al crollo del Muro di Berlino, che ha reso, se possibile ancora più povere, le popolazioni di quelle zone.

Il progetto "Aiutiamoli a vivere" si propone di offrire un aiuto concreto ai bambini bielorussi, che grazie ad un soggiorno all’estero anche di poche settimane, possono abbassare in modo significativo il tasso di cesio che le radiazioni hanno provocato nel loro sangue.

I volontari del gruppo sono impegnati a sensibilizzare la comunità di Gandino per fare in modo che ogni anno vengano reperite famiglie gandinesi disposte ad ospitare i bambini durante un periodo di circa 5 settimane, normalmente all’inizio dell’autunno.

Durante il soggiorno italiano la vita dei bambini è organizzata in modo organico: lezioni scolastiche al mattino (con un’insegnante che li accompagna dalla Bielorussia) e attività ricreative al pomeriggio (piscina, gite, corsi di italiano, ecc.)

Vengono organizzate anche una serie di visite mediche (ottico, dentista, ecografia alla tiroide, ecc.) che hanno lo scopo di individuare e curare alcune malattie. In questo ambito si inserisce anche l’iniziativa dedicata negli anni scorsi al piccolo Dimitri Kuksau (Gima), che è stato operato per due volte presso la Clinica di Ponte San Pietro per il ripristino funzionale dell’apparato uditivo. I costi necessari al viaggio e alle varie attività dei ragazzi non sono necessariamente a carico delle famiglie ospitanti: il Comitato "Aiutiamoli a Vivere" è per questo impegnato a reperire risorse grazie alla collaborazione di enti pubblici, associazioni, gruppi e singoli cittadini e con l’ausilio di una annuale sottoscrizione a premi.

Presso lo sportello bancario della Banca Intesa BCI di Gandino (c/c 3636/1) è aperto un conto corrente destinato alla raccolta dei fondi. Lo scorso giugno, nell’ambito del Festivalgandino 2005, il Comitato di Gandino, in collaborazione con il Comitato di Casnigo, ha organizzato una degustazione di vini con relativa raccolta fondi che ha ottenuto un grande successo.

Lo scopo del Comitato di Gandino è anche quello di promuovere, attraverso l’ospitalità dei bambini, una rete di contatti e scambio di esperienze fra le famiglie gandinesi, per favorire una socialità più cordiale all’interno della comunità. In cinque anni di attività il gruppo è riuscito a organizzare oltre cento soggiorni per i bambini, che ripetono ciascuno per due anni il periodo di permanenza a Gandino.

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