Scarpette e guanti per arrampicarsi sul vecchio campanile

Gandino. Il gruppo del Cai si è cimentato nella singolare scalata.Il Koren ha utilizzato anche il “dry tooling”, la tecnica degli scarponi da ghiaccio su roccia

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22/10/2006
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È stata realizzata ieri l’impresa che renderà unico nel suo genere, tra quelli locali, il gruppo Koren. Non la scalata di un monte, non di una parete rocciosa in chissà quale angolo remoto di mondo. La parete affrontata dal gruppo, appartenente alla sezione Cai della Valgandino, è rimasta davanti agli occhi di tutti per decenni, senza che nessuno mai, però, pensasse di poterla scalare.

E COSÌ, A PARTIRE dalle 15.30, nonostante la pioggia, gli atleti hanno cominciato a prepararsi per arrampicarsi sul campanile della storica Basilica di Gandino, sessanta metri di roccia in verticale, davanti a un nutrito numero di persone che, sotto gli ombrelli, hanno assistito alla performance. «Pensavamo di farlo lo scorso anno - ha commentato Davide Rottigni, presidente del gruppo -ma per motivi tecnici abbiamo dovuto rimandare. Ovviamente il permesso di scalare il campanile ci è stato concesso solo in ques t’occasione e grazie anche alla ricorrenza del sessantesimo anniversario del Cai». Diverse le tranches di salita: il primo a inerpicarsi lungo fori e sporgenze è stato proprio Rottigni, che ha raggiunto, in arrampicata libera, il secondo cornicione del campanile. La salita è stata quindi completata, seguendo la stessa tecnica, dal compagno di squadra, Dario Nani, che ha raggiunto la sommità. L’attrezzatura utilizzata in questa salita si è dunque limitata alla magnesite, utilizzata per ovviare al problema del sudore delle mani e della pioggia, e scarpette costruite con un tipo di gomma particolarmente aderente. Diversa è stata invece la scalata di Marco Servalli, eseguita seguendo la tecnica del “dry tooling”: questo sport, dalla storia piuttosto recente, consiste nell’arrampicarsi con ramponi da ghiaccio su superfici rocciose.

LA SALITA, da tutti definita “con le piccozze”, è terminata al secondo cornicione. L’arrampicata è stata, nel complesso, applaudita e molto apprezzata da tutti i presenti, che hanno continuato ad arrivare nel corso del pomeriggio.

Autore: 

Elena Peracchi

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