«Ora seguiamo l'esempio del santo di Pietrelcina»

L'intervista. Don Emilio Zanoli, parroco di Gandino: «Padre Pio ha battuto le tentazioni del demonio»

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Data pubblicazione: 

27/09/2008
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Il saio esposto nella chiesa parrocchiale di Gandino

Don Emilio Zanoli, parroco di Gandino, è visi­bilmente occupato a causa del procedere delle celebra­zioni per il saio di Padre Pio.
Gli siamo perciò molto grati per il tempo che è riu­scito a dedicarci.
Don Emilio, che emozio­ne si prova a poter esporre nella chiesa parrocchiale il saio appartenuto a Padre Pio?
«Anzitutto voglio rin­graziare vivamente, da parte mia e di tutta la comunità, la famiglia gandinese che ha fat­to dono alla Parrocchia del saio. A Gandino proviamo gioia ed onore l'opportunità concessaci di conservare e venerare una reliquia così im­portante. In Italia ci sono in­fatti soltanto tre o quattro sai indossati da padre Pio».

E' forte a Gandino la devo­zione nei confronti del san­to di Pietralcina?
«È molto profonda, sia qui che in tutta la Bergamasca, e questo vie­ne confermato anche dal grande afflusso di devoti che abbiamo visto in questi gior­ni, provenienti da ogni parte. Ma lo straordinario valore della reliquia è il rimando che essa contiene alla perso­na, alla vita e alla testimo­nianza di vita cristiana di questo grande santo: venera­re una reliquia non deve mai essere un gesto quasi magico o idolatrino, piuttosto deve far scaturire dal cuore dei de­voti la lode a Dio per le mera­viglie che ha operato in padre Pio e per la risposta generosa e straordinaria che egli ha sa­puto dare all'azione dello Spi­rito di Dio nella sua vita».

Qual è stata la risposta pa­esana di fronte ad un even­to di tale portata?
«Come già detto l'afflusso di fedeli è stato numeroso, e penso che nessuno sia restato indifferen­te dentro di sé. Spero però che la venerazione della reliquia diventi un'occasione per i gandinesi e non tanto per im­plorare grazie, ma soprattut­to per imitare le virtu di san Pio: prima di tutto la preghie­ra incessante, la celebrazione della Messa vissuta con inten­sità spirituale, la profonda de­vozione alla Madonna. Inol­tre mi auguro che ispiri le vir­tù dell'umiltà, della pazienza - egli ha sopportato terribili sofferenze fisiche e tentazioni demoniache -, della peniten­za e dell'ubbidienza totale ai superiori, anche di fronte ai momenti di prova derivanti dalle decisioni pesanti e dolo­rose delle autorità ecclesiasti­che. Infine spero che ispiri la carità nei confronti dei mala­ti e dei sofferenti, ma anche la misericordia nei confronti dei peccatori».

Si sono verificati eventi miracolosi a Gandino, negli ultimi anni, legati alla figu­ra di Padre Pio?
«Che io sap­pia, no. Possiamo comunque rivolgerci a san Pio per molte richieste, ma la mia speranza è che ci si rivolga a lui per chiedere prima di tutto "il mi­racolo" della conversione del cuore e del risveglio di un'au­tentica "spiritualità"».

Autore: 

Pa.Ma.

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