La Confraternita del SS. Sacramento in Gandino

Articolo pubblicato su "Tradere", organo ufficiale della confederazione delle confraternite delle diocesi d'Italian. 18 Aprile 2013, pag. 24

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Data pubblicazione: 

25/05/2013
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Lo stendardo processionale
Placca con i simboli della Confraternita
L'ostensione del SS. Sacramento.

Gandino è un comune di circa 6.000 abitanti nella Val Seriana, a 24 km da Bergamo, che conta ben quattro Confraternite. Quella dedicata al culto del SS. Sacramento è stata costituita nella chiesa di S. Maria Assunta (elevata a basilica minore nel 1911) con un verbale datato 12 aprile dell’anno giubilare 1500.
Il Sodalizio rivendica la sua peculiare funzione storica ricordando che - mentre la devozione eucaristica stava conoscendo a quel tempo un periodo di crisi, stanti le condizioni che poi portarono alla Riforma luterana (1517) - nella piccola Gandino la vivacità della fede e l’ardente devozione andavano controcorrente e originarono invece la nascita di una Confraternita. Ben cento sodali si radunarono quindi per praticare e promuovere il culto verso il SS. Sacramento, “ a laude e gloria del trionfante Dio” come recita l’atto di fondazione.
L’abito o divisa confraternale consiste oggi in una cappa di seta rossa damascata, con collo e guanti bianchi, da indossarsi sopra un abito scuro con camicia a tinta unita e cravatta “sobria”. Sul lato sinistro è appuntata una placca in metallo argentato e dorato, recante un ostensorio radiante fra due capi di angioletti ai cui piedi un festone porta scritto il nome e la città della Confraternita. La festa patronale è quella del Corpus Domini, momento liturgicamente solenne ma che costituisce anche il momento in cui i sodali usano versare la loro offerta annuale per il sostentamento dell’istituzione e delle sue attività caritative. Avendo detto del Corpus Domini, è opportuno parlare della tradizionale processione locale, le cui origini sono collocabili nella prima metà del Quattrocento.
Il percorso del corteo si presenta tutto addobbato con le «zandaline », festoni tesi da un lato all’altro della strada, dai colori diversi a seconda delle contrade; da ogni finestra pendono drappi e gli androni dei palazzi sono aperti per far mostra di altarini, statue e quadri sacri. Ma ciò che più attira il visitatore sono le Confraternite: sfilano per le vie del paese con le loro variopinte divise (originalissima quella dei confratelli del Santissimo Sacramento), con i loro stendardi, i grandi crocifissi lignei, i lampioni processionali; il priore e il segretario portano bellissime ferule.
Paggetti, bambini vestiti da angioletti vivacizzano il corteo, e poi canti e musica. Per questa solennità, i sacerdoti vestono il paramento più ricco, solitamente esposto nel Museo della Basilica; si tratta di un broccato d’oro e d’argento prodotto a Lione nel 1768, destinato al celebrante principale e a sei altri sacerdoti. Il baldacchino del Santissimo è uno splendido ganzo veneziano del primo Settecento. L’ostensorio gotico è una vera rarità nella Bergamasca ed ha un grande significato storico: fu acquistato in Baviera nel 1527 dai mercanti gandinesi, quando raggiungevano quelle terre per vendere i loro famosi pannilani (pezze di lana morbida). Oro, argento e seta simboleggiano luce e regalità proprie dell’Eucarestia.
Dal 1701 fino alla seconda guerra mondiale, lungo le vie del percorso veniva creata una galleria di pannilani presi a prestito dai lanifici, anche se l’iniziativa non era esente del tutto esente da fini pubblicitari. Ecco una descrizione del 1938: «Quella buona popolazione, oltre a partecipare in forma pressoché totalitaria alla processione, mette a disposizione per il suo decoro tutto quello che è frutto del suo celebrato lavoro - i panni di lana - e tutto quello che costituisce l’ornamento della sua casa. Alle primissime ore del mattino, dato uno sguardo alle stelle per assicurarsi del tempo, tutti i gandinesi affollano le strade, per iniziare un febbrile lavoro; le donne uniscono i teli presi a prestito dai lanifici e in poche ore viene formata una galleria di due chilometri. Il rosso porpora cede il posto al rosa pallido e la percallina sboccia tutti i suoi disegni, sgargianti pendono scendiletti, coperte damascate, trine, arazzi e poi quadri».
Oggi la Confraternita conta circa quaranta iscritti di ambosessi, ai quali si richiede una esemplare vita cristiana e un periodo di noviziato prima dell’ammissione. Nello Statuto infatti è prevista “la cura di una autentica spiritualità eucaristica e di una fedele pratica religiosa (preghiera quotidiana, formazione cristiana, S. Messa festiva e S. confessione frequente, rispetto e adorazione della SS. Eucarestia, ecc.); è richiesto altresì l’impegno per una testimonianza cristiana coerente e coraggiosa nella vita di ogni giorno e in ogni situazione”. Oltre a ciò, “ogni Confratello è tenuto, secondo le sue doti e possibilità, ad offrire il suo servizio al culto liturgico (aiuto al sacrista, disponibilità come lettore o accolito, collaborazione alle attività parrocchiali, ecc.) per realizzare le finalità proprie della Confraternita”.

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Riccardo Masinari, Priore della Confraternita

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