E’ tornato il Borromeo

In Secula 2005 a Gandino, migliaia di spettatori

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Data pubblicazione: 

05/08/2005
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Gandino ha rivissuto, lo scorso 2 luglio, una pagina del Cinquecento, quando nell’ambito di "In Secula 2005" è stata rievocata la visita pastorale a Gandino del Cardinale Carlo Borromeo, datata 1575. La Pro Loco Gandino, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Parrocchia e con il patrocinio di Provincia di Bergamo e Comunità Montana, ha allestito un evento grandioso, che ha richiamato l’interesse di tanti gandinesi e di moltissimi turisti giunti in paese per l’occasione. Si tratta di un progetto di valorizzazione delle ricchezze storiche del paese avviato due anni orsono e che ha trovato adeguata realizzazione grazie all’impegno puntuale di moltissimi volontari e studiosi. Innegabile il positivo riscontro degli spettatori e dei media, che hanno dedicato a "In Secula" plausi incondizionati. Il corteo cardinalizio (oltre 150 figuranti, con costumi originali dell’epoca provenienti in parte dal Museo della Basilica oppure realizzati per l’occasione su disegni originali) ha preso le mosse dalla zona delle Scuole Elementari, ove nel 1575 il Cardinale Borromeo fu ricevuto in corrispondenza dell’antica porta Pomaro. Due ali di folla hanno accompagnato il lungo corteo sino al sagrato della Basilica, ove la rievocazione ha avuto il suo apice, preceduta e seguita dall’applaudita esibizione degli Sbandieratori di Isola Dovarese (Cremona). Le voci fuori campo di Bianca Bertocchi e Pietro Gelmi hanno ben spiegato l’evolversi degli eventi, soffermandosi con dovizia di particolari e citazioni storiche sui vari personaggi. Precisi dettagli hanno riguardato il clero dell’epoca e le famiglie nobiliari (tra cui quelle dei Giovanelli, degli Scarpa, degli Alessandrini-Noris, dei Caccia, dei Castelli-Rizzoni), dame cavalieri, uomini di scorta armati e il popolo, tutti rigorosamente vestiti con gli indumenti del tempo e compiutamente calati nella parte. Il cardinale Borromeo con in testa l’ampio «galèro» (il copricapo con ai lati i fiocchi cardinalizi) è giunto sopra un biroccio trainato da un cavallo, affiancato da quattro guardie con armatura, di cui due a cavallo. Particolarmente suggestivo lo scenario del Sagrato della Basilica, illuminato dalle luci di moltissime torce e dal fuoco che ardeva in due grandi bracieri posti ai piedi della scalinata centrale. Calorosi gli applausi e gli apprezzamenti del pubblico, che ha nuovamente salutato i figuranti durante il percorso di ritorno che è transitato in Piazza Vittorio Veneto, addobbata a festa. Una serata davvero memorabile.

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